Presentazione
e offerta di "pacchetti formativi"
PROGETTO "ASSOCIAZIONE
DI I.F.S. - Impresa formativa simulata"

DESCRIZIONE DEL
PROGETTO ^
Il progetto della RETE ITALIANA IFS, coordinato dal Ministero della
Pubblica Istruzione attraverso la Direzione Generale dell'Istruzione
Professionale e dell'Istruzione Tecnica, è stato avviato
nell'anno scolastico 94-95, e si colloca nelle classi del biennio
post-qualifica per gli Istituti Professionali e nell'area di progetto
per gli Istituti Tecnici.
Si propone di sviluppare in forma innovativa una stretta collaborazione
tra l’Istituzione scolastica e una o più realtà operative
del territorio al fine di attuare processi di simulazione aziendale
e la realizzazione di un sistema di metodologie per la definizione
di una didattica basata sulla sperimentazione integrata con realtà
aziendali di riferimento;
L’esperienza dell’Impresa Formativa Simulata si propone di rendere
gli studenti protagonisti di un processo di apprendimento, con maggiore
coinvolgimento e motivazione.
CONTESTO NORMATIVO ^
Gli Stati dell'Unione Europa e, quindi, anche il nostro Paese,
hanno concordato nel ritenere come obiettivo prioritario da perseguire
nell'ambito delle politiche nazionali ed europee quello di promuovere
un elevato livello di occupazione, stante l'intollerabilità
del livello raggiunto dal problema della disoccupazione.
Il Consiglio Europeo di Vienna del dicembre 1998 - nel confermare
i quattro "pilastri" che costituiscono gli orientamenti per l'occupazione
(Occupabilità; Adattabilità; Imprenditorialità,
Pari Opportunità), già delineati dal Consiglio di
Lussemburgo - ha posto l'accento sulle "strategie di prevenzione"
ed ha indicato, fra le priorità, lo sviluppo di sistemi che
garantiscano o consentano:
• il passaggio dalla scuola alla vita attiva attraverso;
a) il miglioramento della qualità del sistema scolastico
con "particolare attenzione ai giovani che hanno maggiori difficoltà
di apprendimento" in modo da ridurre sostanzialmente il numero
di giovani che abbandonano il sistema scolastico;
b) il conseguimento di maggiori capacità di adattamento
ai cambiamenti tecnologici ed economici nonché di qualifiche
adeguate alle necessità del mercato del lavoro, realizzando
e sviluppando sistemi di alternanza e tirocinio.
• la formazione all'imprenditorialità.
Rispetto a tali orientamenti ed obblighi comunitari il nostro Paese
ha adottato impegni concertati con le parti sociali e ha introdotto
conseguenti innovazioni legislative.
Rivestono particolare importanza a livello nazionale:
• il " Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione", siglato
il 22 dicembre 1998 da Governo e Parti Sociali, che nell'individuare
obiettivi e linee strategiche per lo sviluppo economico e la crescita
occupazionale, ha confermato l'impegno fondamentale in direzione
dell'organizzazione di un'offerta integrata di istruzione, formazione,
ricerca e sviluppo tecnologico. In particolare, per quanto qui ci
riguarda, nel rilanciare un insieme di obiettivi finalizzati a sostenere
nel medio-lungo periodo una profonda trasformazione del sistema
scolastico, ha considerato tra questi il raccordo del sistema formativo
con il mercato del lavoro.
I. Il Documento di programmazione economico finanziaria per il
2000-2003.
II. il "Master Plan' che rappresenta lo strumento programmatico
per l'attuazione degli interventi per la formazione e l'occupazione,
con il quale il Governo italiano ha individuato le aree prioritario
per lo sviluppo e l'innovazione dei sistemi formativi. In questo
documento costituiscono obiettivi strategici e funzionari l'integrazione
dell'offerta formativa con il mercato ed il mondo del lavoro e tra
le azioni portanti e prioritario per raggiungere l'obiettivo sono
indicati i tirocini.
• il "Piano nazionale per l'occupazione" 1999 - elaborato dal Governo
italiano - che, nell'individuazione degli obiettivi strategici,
pone l'accento sulle misure preventive ed attive dell'impiego, con
particolare riferimento alla qualità del sistema scolastico,
alla integrazione con il mondo del lavoro ed alla riforma del sistema
di formazione professionale al fine di sviluppare occupabilità,
adattabilità e capacità imprenditoriali.
III. la Legge 10.2.2000, n.30 "Legge - quadro in materia di riordino
dei cicli di istruzione" contiene all'art.4,
comma 6 la presente previsione: "Negli ultimi tre anni, ferme restando
le discipline obbligatorie, esercitazione pratiche, esperienze formative
e stage possono essere realizzati in Italia o all'estero anche con
brevi periodi di inserimento nelle realtà culturali, produttive,
professionali e dei servizi." Vi è, quindi, l'espressa previsione
dei tirocini che, pertanto, divengono parte integrante dell'attività
formativa.
Il nuovo impulso fornito dal patto sociale e dal masterplan consente
di ampliare e sviluppare quel rapporto tra scuola e mondo del lavoro
ritenuto da molti ancora carente.
La scuola è chiamata a collaborare come
sistema al perseguimento di questo obiettivo generale e l'istruzione
Tecnica quale settore formativo che per finalità sono in
raccordo con il mercato del lavoro, attraverso il presente programma
intende promuovere interventi e sostenere strategie formative che
contribuiscano al raggiungimento dell'obiettivo generale alla luce
degli orientamenti e delle norme nazionali e comunitarie citate.
Verranno programmati interventi che terranno
conto delle diverse opportunità di finanziamento disponibili.
Nelle Regioni del Sud previste nell'obiettivo 1 della Commissione
Europea, sarà realizzato un'azione integrata tra le iniziative
previste nel Programma Operativo Nazionale Scuola (PON) e quelle
finanziate dal CIPE.
Nelle Regioni del Centro - Nord non avendo ottenuto dall'Unione
Europea finanziamento diretti, si realizzeranno interventi esclusivamente
nelle aree depresse con finanziamento del CIPE ma con il vincolo
di investimento ivi previsto.
Anche per il periodo 2000 - 2002 il CIPE ha destinato un apposito
stanziamento per il finanziamento di interventi a sostegno dello
sviluppo sociale ed economico delle aree depresse del Paese, inserendo
accanto al finanziamento di interventi per attività produttive
anche quelli riservati alla ricerca, alla formazione e alle politiche
del lavoro.
AZIONE 3 - Imprese Formative
Simulate ^
Finalità della misura.
Le iniziative in esame sono volte a consentire agli allievi di operare
nella scuola come se fossero in azienda, grazie all'attivazione
di rapporti di tutoraggio tra scuola e impresa (ogni impresa formativa
simulata ha per tutor un'impresa del mondo reale) e alla riproduzione
nella scuola della situazione operativa dell'azienda reale, attraverso
forme di simulazione del processo di gestione.
L'azione intende promuovere nei giovani lo sviluppo di attitudini
mentali rivolte alla soluzione dei problemi ed alla valutazione
di esperienze di processo superando la tradizionale logica dell'attività
pratica legata semplicemente alla dimostrazione concreta di principi
teorici.
Le aziende simulate interagiscono tra loro all'interno di una rete
nazionale tramite un portale informatico.
Gli obiettivi che si intende raggiungere sono
i seguenti:
- utilizzare la metodologia attiva dell'apprendimento
attraverso la simulazione aziendale e l’apprendimento organizzativo;
- stimolare la cultura tecnologica nel processo
di apprendimento;
- promuovere l'utilizzazione di tecnologie
didattiche attive strettamente connesse alle tecnologie della
comunicazione e dell'informazione
- IV. uniformare attraverso un patrimonio comune
di conoscenze, competenze ed esperienze, la qualificazione dei
giovani al momento dell'accesso al mercato del lavoro;
- accrescere la possibilità di scambi
commerciali ed interculturali con studenti di altre realtà,
di altri paesi, di altre culture;
- stimolare nei giovani la gestione autonoma
delle proprie competenze orientata sia all'attivazione di imprese
sia alla gestione autonoma delle proprie competenze nell'ambito
del rapporto di lavoro;
- promuovere l'educazione etica negli affari;
- sviluppare attitudini alla cooperazione;
Caratteristiche del
progetto ^
L'azione proposta si situa nell'ambito di un
progetto nazionale che oltre alle finalità sopraindicate,
si caratterizza per essere un'utile occasione per realizzare l'autonomia
didattica e gestionale intervenendo all'interno del curricolo formativo
e non con attività esclusivamente aggiuntive.
Proprio per tale caratteristica l'Azione prevede una realizzazione
preferibilmente triennale (nel 3, 4 e 5 anno) strutturata in tre
distinte fasi che ogni realtà locale potrà calibrare
sulla base delle esigenze locali e del livello di esperienza maturato
nell'ambito dell'imprenditorialità.
La progettazione delle attività per la costituzione e l'attivazione
dell'impresa simulata, proprio per la strutturazione del progetto
(rivolto alla gestione economico-aziendale) è destinata ad
Istituti Commerciali o ad altri Istituti che possiedano un indirizzo
affine,
Per le altre tipologie di Istituti Tecnici (Industriali, Geometri
ecc.), da quest'anno è stata introdotta un'esperienza pilota
prevista nell'Azione S.
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